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Da "la prima cosa bella di lunedì 16 settembre 2019" di Repubblica.it

La prima cosa bella di lunedì 16 settembre 2019 è Primoz Roglic, ciclista sloveno, che ha appena vinto la Vuelta.

Non è per questo che va ammirato.

A diciotto anni era già campione del mondo, ma di salto con gli sci, a squadre, e sognava di diventarlo anche individualmente.

In un volo dal trampolino si disunì e cadde malamente. Si salvò per miracolo.

I dottori gli dissero che aveva finito con il suo sport: doveva rimanere a terra per sempre.

Per non perdere il tono  muscolare si comprò una bicicletta, salì in sella e andò fin dove poteva: è arrivato a Madrid con la maglia rossa del primo classificato.

La sua storia la potete mettere da parte per quando tornerà utile. E lo farà.

Se non sempre, c'è spesso nella vita un momento in cui quel che si credeva tutto diventa niente. Può essere un lutto, una separazione, un incidente, un licenziamento. Può sembrare che non ci sia altra strada, se non quella già alle spalle. Che il futuro sia scritto con le parole peggiori: rimpianto e rancore.

Ricordatevene allora.

Come si chiamava quello sloveno? Quale sloveno? Quello che prese la bicicletta e pedalò via, a farsi un altro giro di vita.