Da "la prima cosa bella di lunedì 23 dicembre 2019" di Repubblica.it
La prima cosa bella di lunedì 23 dicembre 2019 è Natale con tuo padre.
In un’altra città, che è sempre stata la sua e non è, non sarà mai più, la tua.
A un tavolo zoppo: manca sempre qualcuno. Ma c’è lui.
Tuo padre è Higlander, l’ultimo immortale.
Festeggiava con moglie e cognati.
È rimasto soltanto lui. Con vari consuoceri. Rimasto lui. E basta.
E avanza, incerto ma deciso, attraverso strade conosciute diventate ostili.
Attraverso un tempo che insegue con la memoria, riavvolgendo gli stessi episodi all’infinito.
Era un uomo silenzioso, ora non tace un istante.
Vuole spendere il maggior numero di parole prima di rimanere nuovamente solo e averle in tasca come monete fuori corso. Racconterà l’Odissea in un bicchiere.
Una tua amica dice che ci si potrebbe scrivere un romanzo: Vita ordinaria di un uomo straordinario.
Tu pensi che le vite le scriviamo vivendole: vuoi fargli capire che la sua conta, che è andata bene così, senza rimpianti e, in ogni caso, nessun rimorso.
Sai che non lo spaventa la morte, ma quel che c’è tra qui e allora: un territorio infido.
Puoi aver attraversato l’America, il deserto del Sinai o la costa artica, ma per questo non hai cultura, mappe o gps. È un percorso obbligato, tocca a tutti.
Scegli come sai: un terzo d’intuito, due terzi d’amore.
E auguri...
